La bohème – Festival Puccini, Torre del Lago

Bohème

La bohème è una delle opere più popolari e amate del repertorio italiano, ma quando si raggiunge un perfetto equilibrio tra tutte le componenti dello spettacolo, dal cast alla regia, alla direzione musicale, il risultato è davvero indimenticabile.

“Dessì, Armiliato, Luongo e tutto il cast hanno condotto questa grandiosa Bohème a un successo strepitoso. [...] Perché una Bohème così non si vedeva da anni, forse decenni, e non solo a Torre del Lago. [...] Un vero diluvio di applausi, durante la recita e alla fine, per una summa di scena, musica e canto degna dei tempi d’oro della lirica.” (La Nazione, 28 luglio 2014).

La splendida regia di Ettore Scola, che “col suo staff di gran lusso, ha rappresentato con l’energia di un ragazzo una Belle Epoque fantastica, con scene e movimenti curati con attenzione maniacale per ogni dettaglio” (ivi), è stata impreziosita da un cast affiatato e di prim’ordine, su cui spicca l’intensa interpretazione di Daniela Dessì, che ha commosso il pubblico accorso numeroso a tutte e tre le recite.
foto4302_ridL’intesa con un elegantissimo Fabio Armiliato (Rodolfo) ha reso ancora più coinvolgente e credibile la figura di Mimì, che attraverso le parole dello stesso soprano, appare come “un personaggio particolare, con grandi entusiasmi verso la vita. [...] Un personaggio dolce, delicato e romantico, che diventa tragico e drammatico a causa della malattia” (intervista a La Nazione, 29 luglio 2014).

Completavano il cast Alessandro Luongo (Marcello), Alida Berti (Musetta), Federico Longhi (Schaunard), Marco Spotti che si alternava con Paolo Battaglia (Colline), Angelo Nardinocchi (Benoit/Alcindoro). Sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini il M° Valerio Galli.

La critica ha detto:

“«Mi chiamano Mimì, ma il mio nome è MELODIA», così dovrebbe cantare la Dessì quando si presenta a Rodolfo nella soffitta sopra i tetti di Parigi, perché la sua magnifica voce è pura melodia, sia nel canto a fior di labbra, sia nelle grandi arcate melodiche, sia nel canto di conversazione, sia nelle struggenti arie di dolore e di abbandono. Il flusso sonoro pieno, continuo, pastoso, carezzevole, parla al cuore, proprio come voleva Puccini. Con fraseggio accurato e suoni ben dosati la Dessì fa uscire la psicologia del personaggio, con perfetta linea di canto tenuta sempre sul fiato, fluidità d’emissione e intenso modo di porgere realizza la tinta pucciniana.
Ed è proprio quella tinta che contraddistingue le opere di Puccini a dilatare la melodia fin dentro la tua testa e a farti sentire il nodo alla gola, ogni volta, ogni volta, ogni volta, se ciò non accade non si è ascoltato Puccini.
Daniela Dessì è la figlia prediletta di Puccini e si sente che lei lo ama profondamente”.
Giosetta Guerra – Teatrionline.com

“Daniela Dessì era in forma smagliante. In un ruolo come quello di Mimì, essenzialmente esente da “estremismi”, giocato principalmente sul registro centrale, il celebre soprano può ancora far sfoggio di un timbro da lirico puro che la natura ha dotato di bellezza come pochi altri, senza che la voce sia sottoposta a sforzi inflitti da scelte di repertorio ad essa estranee. Mimì le permette di mostrare tutta la bontà del suo armamentario tecnico, con esibizioni di pianissimi mozzafiato sui La naturali della prima aria; persino il Do acuto della fine del primo atto risultava ottimo [...]. Senza il timore di incorrere in incidenti di percorso, la Dessì poteva inoltre concentrarsi sulla sua abilità di grande fraseggiatrice”.
GBOpera

D.Dess“-F.Armiliato-Rodolfo-La-Boheme-Festival-Puccini-2014“Tra i cantanti, è un vero piacere dover cominciare con una Daniela Dessí in ottima forma vocale e perfettamente calata nel personaggio di Mimí, al quale ha saputo dare vera potenza tragica sin dalla romanza d’esordio grazie a una ricchezza timbrica straordinaria”.
Vittorio Mascherpa – Operadisc.com

“Her Act I aria was a textbook example of a dying art, real Italian singing, with beautifully and tastefully executed portamentos, floating As, graceful phrase-shaping with a remarkable range of colours. Her experience of more dramatic repertoire gave her an advantage in the most intense and desperate moments of Act III, with a quietly wrenching “Addio”, and her Death Scene was moving without being too artsy”.
Nicola Lischi – Opera Britannia

“Scola (…) ha trovato la strada spianata per realizzare le sue idee, grazie al cast di prim’ordine. A cominciare proprio da lei, Daniela Dessì-Mimì, straordinaria interprete pucciniana che il pubblico torrelaghese ancora non aveva acclamato in questo ruolo, di innegabile personalità interpretativa, vocalmente varia e di fine sensibilità.”
Lisa Domenici – Il Tirreno

“Daniela Dessì in serata di grazia, perfettamente calata nei panni di una Mimì resa dolce e meravigliosa come una dama pucciniana non può evitare di essere.”
Francesco Zavattari – 4Rum

“Nel ruolo di Mimì un’esperta e commovente Daniela Dessì ha incantato il pubblico”.
LuccaCittà.net