Cavalleria Rusticana – Teatro Antico, Taormina

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C’era grande attesa per il nuovo debutto di Daniela Dessì, che ha interpretato per la prima volta Santuzza in Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.

“Da tempo meditavo di dare voce e corpo al personaggio di Santuzza, al suo amore forte e disperato” ha affermato il soprano in diverse interviste. E l’opportunità si è offerta proprio nel centocinquantenario della nascita di Pietro Mascagni, per iniziativa di Enrico Castiglione, artefice della stagione lirica di Taormina, che ha curato con grande efficacia regia e scene di questa produzione.

Come già in occasione del debutto di Turandot, Daniela Dessì ha preparato con grande cura il ruolo con l’obiettivo di dare una lettura personale di Santuzza, facendo dimenticare gli eccessi che troppo spesso caratterizzano l’interpretazione di questo repertorio e mettendo piuttosto in risalto i tratti più intimi del personaggio: “nel fare mio il dramma di Santuzza mi piace evidenziare la componente di dolcezza che sempre si coglie nelle reazioni del personaggio. Un’innamorata appassionata, che vuole difendere il suo onore ma soprattutto il suo amore. 

L’allestimento è stato creato nella suggestiva cornice del Teatro antico di Taormina. I bei costumi di Sonia Cammarata ben si coniugavano con la regia essenziale di Enrico Castiglione.

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A occupare l’intera scena un’enorme croce, fuoco visivo e simbolico dello spettacolo, una sorta di piano inclinato praticabile su cui si svolge l’intero dramma.

La straordinaria interpretazione di Daniela Dessì è stata senz’altro arricchita dalla presenza al suo fianco di Fabio Armiliato, un Turiddu spavaldo ed elegante, dalla “voce tagliente come una spada, capace di abbandoni giovanili disperati”. Il pathos della musica di Mascagni culminava nei loro duetti in cui “il fuoco della passione, per quanto controllato da una recitazione mai barocca, mostrava scintille di verità psicologica e di canto impetuoso.” (Mario Dal Bello).

A completare il cast Giuseppina Piunti (Lola), Maria José Trullu (Mamma Lucia), Valdis Jansons (Alfio), il Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa. Sul podio Luiz Fernando Malheiro, alla guida dell’Orchestra Sinfonica del Festival Euro Mediterraneo.

La critica ha detto:

“Sulla scena agiva Daniela Dessi al suo esordio come Santuzza. Un debutto preparato con cura, a giudicare dal risultato. La Dessi infatti ha reso quel che Mascagni ha intuito, all’epoca, senza esser mai prima stato in Sicilia. Ossia, l’anima di un Mediterraneo ancestrale, arcaico, pre-cristiano, una Sicilia che ricorda l’atmosfera della Medea di Pasolini. Una recitazione sobria, emotivamente molto partecipata e coinvolgente, basata sullo studio della parola musicale, espressa subito da una gestualità mai ridondante: una passionalità fremente che la voce sempre bella, traforata di luce, del soprano ha espresso con la misura di una visceralità controllata e proprio per questo straordinariamente efficace. La Dessi ha “creato” una Santuzza dai furori ancestrali e dalle lacrime immense del dolore dei tragici greci. [ ...] La Santuzza della Dessi è accorata: la sua voce ha sempre dentro una lacrima, pare una voce che intuisca il dolore del vivere (“Voi lo sapete, o mamma”), sa piangere lacrime sincere nel duetto con Turiddu e si lascia andare, con il suo timbro cristallino, alla bellezza della melodia mascagnana.”
Mario Dal Bello – Città Nuova 

News-Cavalleria-Rusticana-4“Successo per il debutto di Daniela Dessi in Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. Il pubblico che l’altra sera gremiva il Teatro Greco di Taormina ha tributato applausi particolarmente calorosi alla diva, per la prima volta alle prese con il ruolo di Santuzza. Che le si addice alla perfezione, anzitutto per la tessitura, che consente al soprano bresciano di sfruttare in particolare il suo pastoso, morbido e ampio registro centrale. Ma è sul fronte interpretativo che Daniela Dessi scrive una pagina importante della sua carriera di artista: la sua Santuzza è una donna forte e determinata, appassionata di quella passione tutta meridionale che avvampa nelle pagine di Verga, fonte letteraria per la musica del toscano Mascagni. L’efficace regia di Enrico Castiglione la aiuta a disegnare un personaggio vivo e inquieto, al quale la cantante conferisce un accento vibrante, illuminando tante frasi con una recitazione capace di scolpire le parole, ma anche di alleggerire il canto con ricchezza di sfumature. Tutto ciò senza quegli eccessi che talvolta «sporcano» l’esecuzione delle opere della cosiddetta «Giovane scuola», di cui Mascagni, insieme a Giordano e Leoncavallo, è il più significativo rappresentante. Di certo, la familiarità con Verdi e, in particolare con Puccini, aiuta Daniela Dessi a entrare con tutta la forza del suo carattere dentro un personaggio per cavarne l’anima.”
Fabio Larovere – II Corriere della Sera 

“Applausi a scena aperta anche per il cast, che ha visto il debutto assoluto nel ruolo di Daniela Dessi. La voce vellutata e l’introspezione del personaggio sono doti che ha saputo dispiegare grazie ad un’impostazione registica attoriale molto evidente, che ha visto la Dessi essere attrice sia nel preludio iniziale che nell’acclamatissimo Intermezzo, quando donne vestite di nero hanno prima avvolto la figura di Turiddu e poi, attratte dalla negatività dello stesso personaggio disonorato di Santuzza, hanno avvinghiato la stessa Santuzza. Un personaggio a lungo meditato nella concezione di Castiglione, roso dalla gelosia, ansioso, eppure sempre innamorato, mai ieratico o vendicativo, che nella Dessì ha trovato una straordinaria interprete.”
Blogtaormina.it

“Straordinaria esecuzione della Dessi che, per la prima volta Santuzza in carriera, ha fornito un’interpretazione efficace, potente, di classe.”
Carlo Majorana Gravina – Prospettive 

“Daniela Dessi è stata una Santuzza veramente mascagnana: grandi coloriti, voce piena e morbida, senza eccessi, grande pathos emotivo.”
Danilo Loria – Strettoweb.com