Recital di Daniela Dessì – Lucca

© Lorenzo Breschi

Il concerto di Daniela Dessì che si è svolto l’8 dicembre al Teatro Giglio di Lucca in occasione dei “Puccini Days” non ha deluso le attese: il numeroso pubblico ha tributato applausi e ovazioni al grande soprano che, accompagnata dal quintetto Archi all’Opera, ha eseguito un programma originale, spaziando dalle arie da camera di Giacomo Puccini – Sole e amore, Morire?, Terra e mare, Sogno d’or” e Canto d’anime - alle pagine più note delle sue opere liriche – O mio babbino caro, Donde lieta uscì, Tu che di gel sei cinta, Vissi d’arte.

La critica ha detto:

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© Lorenzo Breschi

“Difficile scrivere qualcosa di nuovo sul soprano genovese e sulla sua lunga carriera, dalle origini belcantiste, che ha visto allargare con naturalezza il repertorio fino a quello spinto e drammatico.
Non è un caso se l’artista è frequente ospite del Festival estivo nella vicina Torre del Lago; si può affermare senza retorica che la scelta della Dessì per un recital dedicato a Puccini sia ideale. Lo è non solo per la lunga frequentazione con i personaggi di Tosca, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Mimì, Liù, Minnie, delle tre protagoniste femminili del Trittico (è una delle poche interpreti che le ha cantante nella stessa sera), fino al recente cimento con Turandot. Lo è non solo per l’evidente affinità del suo mezzo vocale con la musica di Puccini e dell’altrettanto forte affinità del suo temperamento con i personaggi sopra elencati.
Della Dessì si ammira la qualità sempre notevole del timbro, la duttilità espressiva che la fa essere credibile interprete dei ruoli o dei passaggi più drammatici o più patetici, la tecnica rifinita (a cui il belcanto dei primi anni ha probabilmente giovato) che le consente di essere ugualmente intensa ed efficace nelle frasi da affrontare di forza come nei pianissimi e che la porta a terminare un concerto impegnativo con due bis in cui la voce sembra ancora più fresca e riposata rispetto all’inizio.
Ma una delle caratteristiche peculiari del soprano pare soprattutto la capacità di illuminare ogni singola frase con l’accento dell’autentica artista, quella che sin dal primo suono emesso crea l’effetto di una sorta di apnea del pubblico presente. In particolare in una sala relativamente raccolta e dall’acustica esemplare come quella del Teatro del Giglio. E in particolare in un programma come quello della serata denominata semplicemente “Omaggio a Giacomo Puccini”, nella quale il soprano è protagonista al fianco di un ensemble strumentale come gli Archi all’Opera, quintetto formato da professori dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova. [...] In tutti i brani la trasparenza della scrittura per archi rivela particolari inediti delle partiture eseguite e su tale tappeto leggero le frasi della Dessì brillano di una luce particolare, tanto che è difficile scegliere quale sia stato il momento più emozionante di un recital che ha convinto dall’inizio alla fine, sia per la scelta del repertorio che per la qualità delle esecuzioni.
Non guasta il fatto che la Dessì sia bella ed elegante e che sfoggi due abiti da sera splendidi [...] nelle due parti del recital, che riscuote un successo incondizionato da parte del numeroso pubblico presente.
Viene eseguito Un bel dì vedremo come primo bis e, poi, a fronte delle insistenti richieste dei presenti e, in mancanza di altri brani trascritti per cinque archi, si replica O mio babbino caro tra applausi affettuosi per il soprano e per gli ottimi cinque musicisti”.
Fabrizio Moschini – Operaclick

“La serata [...] ha visto come protagonista il soprano Daniela Dessì in un recital che difficilmente riusciremo a dimenticare quanto a bravura, charme, fascino e professionalità. [...] Daniela Dessì è oggi considerata uno dei soprano più importanti nel panorama operistico internazionale, interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. La sua voce di grande spessore, porta con sé la maturità di una gloriosa carriera ed al contempo risulta ancora indenne dai naturali segni del tempo grazie ad una tecnica impeccabile e uno straordinario istinto drammatico; ed anche la sera dell’8 dicembre abbiamo potuto riscontrare tutto questo; già dalle prime arie da camera – quelle bistrattate da Puccini, ma non dalla nostra interprete – in alcuni tratti eseguite quasi a fil di voce, lo straordinario timbro ha pervaso tutta l’esecuzione ed è arrivato fino ai più reconditi angoli della sala; nel repertorio prettamente operistico, come detto, sono state eseguite arie con diversa particolarità timbrica talvolta da soprano leggero e di coloratura, fino a ruoli da lirico drammatico, trovando in ognuno di questi il giusto colore ed il giusto dosaggio di fiato per poter dominare e riportare fedelmente tutte le intenzioni di Puccini.

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© Lorenzo Breschi

Non ha mancato mai di mandare i suoi sorrisi ed i suoi baci agli astanti che alla fine di ciascuno brano applaudivano con ovazioni, al motto “brava, stupenda” con tantissimo calore.
A programma terminato ci siamo goduti un bis orientaleggiante con l’aria più famosa di Madama Butterfly ed infine a grande insistenza della platea che esigeva ancora che la Dessì cantasse, ha chiesto al pubblico cosa avrebbe voluto sentire dei brani già eseguiti e siamo ritornati a Firenze con l’aria O mio babbino caro dal Gianni Schicchi“.
Simone Tomei - Gli Amici della Musica Net

Courtesy photo Lorenzo Breschi