I vespri siciliani – Festival Verdi, Parma

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Dopo il successo personale ottenuto a Coruña nel suo primo recital in Spagna, Daniela Dessì si è riunita a Fabio Armiliato sul palco del Teatro Regio di Parma dove, nell’ambito del Festival Verdi, sono stati protagonisti de I vespri siciliani.

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Un’occasione imperdibile per gli appassionati di Verdi: due grandi artisti italiani insieme per la prima volta in una dei titoli più difficili

del compositore di Busseto. Dessì e Armiliato erano infatti la duchessa Elena e Arrigo nella produzione di Pier Luigi Pizzi, diretti dalla bacchetta di Massimo Zanetti. Completavano il cast Leo Nucci (Guido di Monforte), Giacomo Prestia (Giovanni da Procida), Adriana di Paola (Ninetta) e Raoul D’Eramo (Danieli).

Intervistata da Opera Libera, il soprano ha indicato le insidie della parte della duchessa Elena, dove si deve “legare un drammatico di agilità a un lirico, ricco di accenti e di colori, di piani e pianissimi, di forti e fortissimi, di acuti, sovracuti e note basse, con una tessitura impervia che va dal fa diesis al do diesis, correlata a un personaggio difficile, ma simpatico, da classica eroina verdiana… Inizialmente non volevo accettare di partecipare a questa produzione, ma sono nata verdiana, porto Parma nel cuore, ho studiato in questa città, mi sono diplomata in questo conservatorio e non ho potuto rifiutare. A gennaio tornerò per La forza del destino, ma col tempo mi piacerebbe aggiungere altri titoli di Verdi nel mio repertorio, come Macbeth, di cui amo la grinta”.

La critica ha detto:

“Daniela Dessì canta con toni appassionati e tecnicamente provveduti”.
Paolo Isotta - Corriere della Sera

“Daniela Dessì, ha utilizzato con grande sapienza il suo mezzo vocale donando alla sua Elena, raffinatissime sfumature emotive”.
Patrizia Monteverdi - Parma Lirica

“Il soprano ha sfruttato la melodiosità della sua voce per un canto a fior di labbro, una linea sospirosa con bei filati anche rinforzati, una delicatezza d’accento con impennate acute e slanci brucianti che emergono nei concertati e ha fatto emergere la voce in tutto il suo splendore nel travolgente finale”.
Giosetta Guerra - Una Voce poco fa

“Nell’elegante fraseggio della Dessì la qualità del suono e la I-Vespri-Siciliani-Parma-2010Roberto-Ricci-(4)pienezza della voce scivola con estrema perizia, intensità particolarmente toccante nella “cavatina” all’inizio del primo atto. L’austerità dell’abito nero dei primi quattro atti, nel quale si muove con padronanza, sembra avvolgere il suo timbro inconfondibile e corposo e la sua fisicità dinamica. Completamente bianca nel lungo abito da sposa del quinto e ultimo atto, dispiega l’aria iniziale tormentata, trafitta, persa nel proprio sogno d’amore, di Patria, di terra macchiata di sangue, di valori e ideali spezzati nel grido della rivoluzione”.
Antonella Iozzo - Bluarte

“Daniela Dessì è la duchessa Elena: il soprano si fa valere per la sezione centrale della voce, ottimamente proiettata e gestita. Il timbro rimane di grandissimo fascino, il gesto in scena raccolto ma sempre eloquente, totale l’aderenza al personaggio”.
Matteo Iemmi – GBOpera

“Il soprano ha dato un’ulteriore conferma della sua bravura e della sua class in una parte difficile e che non le è congeniale. La Dessì ha una grande qualità: non butta via alcuna frase perché è docente di quel concetto, tanto caro a Verdi, che è la parola scenica. La voce è sonora e corre benissimo in teatro: svetta nei concertati, tra l’altro”.
Di tanti pulpiti

“Daniela Dessì è parsa in formissima nell’aspetto e nella voce, con fraseggio e mezzevoci da brivido, senza cedere mai nelle discese nel grave e nelle salite verso l’alto”.
Francesco RapaccioniTeatro.org

Courtesy photo Roberto Ricci